Detta anche chiesa del Beato Matteo protettore di Vigevano
La leggenda narra che la costruzione della chiesa sia stata voluta dalla popolazione di Vigevano per il “miracolo del fiume” quando un ingrossamento improvviso del fiume Ticino fermò una compagnia di soldati in procinto di mettere a ferro e fuoco la città.
La tradizione vuole che San Domenico venne a predicare qui in piena epoca medievale, intorno al 1219 d.c.La costruzione della nuova chiesa inizia Nel 1363, in puro stile gotico lombardo. Essa viene costruita sulla base del monumento originario, al limite dei bordi del castello. La chiesa è dedicata al santo domenicano Pietro da Verona martire.
Nel Quattrocento la chiesa diventa cappella ducale del castello. Nella facciata laterale infatti, si riconoscono le tracce di un portale a sesto acuto (oggi murato), riservato al duca e alla sua corte. Dalla metà del Quattrocento la chiesa e il convento diventano la sede ufficiale del potente ordine dei domenicani a Vigevano.
L’interno è molto vasto e ricco di preziose opere d’arte di varie epoche. Appoggiato alle pareti dell’abside vi è il grande coro ligneo che per secoli ha ospitato il canto dei monaci. Ma anche la sacrestia merita di essere visitata, con i suoi splendidi armadi intarsiati. Molte delle opere rappresentano beati, santi e personaggi illustri dell’ordine domenicano che hanno vissuto qui come Papa Pio V Ghislieri. Nel 600 il pavimento viene rialzato per realizzare la cripta sotto l’altare maggiore, dove oggi si conservano le reliquie del beato Matteo Carreri, protettore della città, vissuto nel convento adiacente, e qui morto nel 1470.
Nell’Ottocento la chiesa viene restaurata in stile neogotico per mezzo di un intervento del parroco di allora, don Giuseppe Robecchi. Tutt’oggi la chiesa di San Pietro Martire è uno dei più suggestivi esempi di arte gotica lombarda, con la sua torre ottagonale, i suoi pinnacoli ed il suo stile sobrio ed elegante.